I NOSTRI PROGETTI

Cerreto Sannita (BN) / V Biennale d'Arte Ceramica Contemporanea 2020 al MARCON, Museo di Arte Contemporanea

Nei giorni 12 e 13 settembre 2020 Cerreto Sannita ha ospitato la quinta edizione della "Biennale d'Arte Ceramica Contemporanea" e all'interno di essa la prima competizione "Regional Tornianti". La Biennale non è soltanto una mostra che offre al visitatore il meglio dell'arte ceramica contemporanea, ma costituisce un luogo fisico in cui i ceramisti si incontrano e si confrontano. "Grazie ad essa - spiega Lucio Rubano, vice presidente dell'Associazione Italiana Città della Ceramica - si sviluppa un dibattito che aiuta a comprendere il valore della ceramica antica e moderna che non può prescindere dal passato e dalla tradizione e non può non includere il futuro e la sperimentazione. Questa quinta edizione della Biennale, a Cerreto Sannita intende indagare le diverse ricerche di lavoro dagli artisti della Campania. In concomitanza a questo importante evento si è svolta nel Chiostro di Sant'Antonio, la gara regionale dei tornianti, con la quale i ceramisti partecipanti si sono cimentati nella realizzazione di contenitori per l'olio e per il vino. I ceramisti vincitori che hanno dato prova di tecnica e di maestria e hanno realizzato il contenitore del vino e dell'olio più bello, hanno avuto come premio una selezione di vino e di olio locali del cerretese.

Per Maria Antonietta Abenante, una collega, un'amica

Maria Abenante, ovvero lo skill dell'empatia
Maria Antonietta Abenante si è laureata in Lettere moderne nell'Università degli studi di Bari. Ha conseguito tre perfezionamenti post-laurea. Ha pubblicato su Mario Luzi, Artemisia Gentileschi ed Elsa Morante. Cofondatrice nel 1998 della cooperativa di servizi culturali "Ninive" di cui è stata vicepresidente. Membro dell'Associazione Italiana Biblioteche dal 1998. Dal 1998 bibliotecaria in pionieristico rapporto di "outsourcing" presso Teca del Mediterraneo, Biblioteca multimediale e centro di documentazione del Consiglio Regionale della Puglia. Cofondatrice della rivista letteraria "Incroci" e segretaria di redazione dal 1999 al 2009. Cofondatrice dell'Associazione "Attraverso lo spettacolo" nel 2005. Componente degli organi esecutivi regionali dell'AIB dal 2003 e nazionali dal 2011 al 2016 (dal 2014 vicepresidente nazionale). Dal 2016 presidente dell'AIB Puglia. Dal 2014 nel comitato di redazione della collana editoriale "Percorsi di Teca". Ha collaborato per vari anni con l'Associazione ONLUS "Le Antiche Ville", con l'Ecomuseo del Poggio di Mola di Bari e con l'Associazione di volontariato "Libri su misura" in ambiente ospedaliero (presso la Biblioteca "Quattro stagioni" nel Policlinico di Bari). Ha curato i "Workshop di Teca" ininterrottamente dal 1998. Ha svolto ruoli di responsabilità gestionale in progetti internazio
nali. Ha coordinato presso Teca del Mediterraneo il progetto "Apulia-Polo bibliodocumentale dell'identità regionale". Autrice di numerosi scritti e curatele. Membro di comitati scientifici, di comitati promotori e componente di giurie di premi, nonché relatrice in vari convegni e seminari.
Questa è la "fredda" sintesi di una biografia curriculare, di certo significativa e densa, ma non è la "vera" biografia di Maria: posso affermarlo perché con lei ho avuto un'intensa e strettissima consuetudine per oltre venti anni. Della sua "vera" biografia ho avuto conferma il giorno dopo il terribile evento, quando la giornalista di "Repubblica Bari" mi ha telefonato per confidarmi che il pezzo da lei postato sul sito del quotidiano stava avendo un incredibile numero di click, "una cosa mai vista finora qui in redazione" (ha aggiunto). E ancora, il giorno successivo (2 marzo), i due maggiori quotidiani pugliesi hanno pubblicato due articoli in cui, senza consultarsi fra loro ovviamente, definivano Maria "angelo dei libri" e "angelo delle biblioteche": insomma "angelo". E come ha potuto ben comprendere chi ha partecipato al mestissimo ultimo addio, nella cattedrale del minuscolo paese calabrese abbarbicato sulla montagna (la sua nativa Umbriatico), in una fredda domenica, il prete ha "osato" integrare l'omelia un po' convenzionale dell'Arcivescovo venuto da Crotone, per dire ai tanti presenti che in
questa cattedrale si stava svolgendo un autentico, sentito pellegrinaggio religioso in onore di Maria: di certo colpito dalle descrizioni su di lei e dal convergere di tanti amici e colleghi anche dall'altro capo della penisola! Non è facile comunicare alla comunità di bibliotecari che leggerà queste righe i concetti che intendo trasmettere. Ci provo. Maria è stata la mia principale collaboratrice, quando sono stato direttore della Teca del Mediterraneo dal 1995 al 2010, perché in lei trovavo concentrati al massimo grado quegli skill (naturali, ma affinati con un lungo lavoro senza risparmio alcuno: si badi!) che ruotano attorno al termine "empatia". Le dicevo sempre che l'empatia è la principale virtù (competenza, se volete) che deve avere un bibliotecario e che, se questa manca, la biblioteca - di conseguenza - perde un po' della sua "giustificazione" a esistere. Forse è la penuria di bibliotecari empatici una delle principali ragioni del declino obiettivo delle biblioteche nella società del XXI secolo? Per me sì, lo "teorizzo" perfino (come sa chi conosce ciò che scrivo), ma naturalmente può essere che la maggioranza dei miei lettori la pensi diversamente, quindi mi fermo qui. Maria, essendo empatica, giocoforza non poteva fermarsi al mondo delle biblioteche. Ha avuto una intensa consuetudine con la letteratura e in particolare con la poesia, che Franco Ferrarotti di recente ha definito "la grande riunificazione dell'io con l'universo" (Maria è stata amica di poeti a cominciare da Mario Luzi e fino agli ultimi mesi della sua vita di Guido Oldani, ad esempio). Ha investigato con curiosità operosa il mondo degli eco
RICORDO
Per Maria Antonietta Abenante, una collega, un'amica
57Biblioteche oggi • aprile 2019
musei (insieme a me e anche qui ha lasciato un segno indelebile). Ha fraternizzato con la gente del teatro e dello spettacolo (il drammaturgo Nicola Saponaro, la documentarista Cecilia Mangini, sempre per fare qualche esempio), della musica (il cantautore Enzo Del Re, la pianista Angela Annese...). Nei mesti epitaffi io ho definito Maria una "intellettuale solare", insomma una luce splendente a tutto tondo: nella sua solarità c'era anche la biblioteca, pur essendo il mondo delle biblioteche la sua principale occupazione. La sua è stata una presenza e una perdita enormi, dunque: per questo non la dimenticheremo mai.
Waldemaro
Morgese


Aiutiamo le Donne

L' Associazione unitamente a Tempra Edizioni ha organizzato un incontro finalizzato alla conoscenza di genere  per contrastare la violenza sulle donne. 

In queste righe voglio descrivere brevemente  una tipologia di   cyber violenza.  Viene chiamato "romance scan", trattasi di una vera truffa sentimentale. Il target, vengono adescate/ti in social, gruppi, forum, blog appositamente creati.  La finalità è accecare la vittima nel campo sentimentale a tal punto da vedere nello scammer l'unica persona affidabile per poi approfittarne. Senza inoltrarmi in ciò che viene sviluppato in maniera soggettiva dalle vittime, vorrei portare l'attenzione ai comportamenti degli scammer. 

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segue……...

Persone sempre disponibili nelle chat, ottimi calcolatori, frasi romantiche che vanno al limite della provocazione, non offendono mai, sempre gentili, non danno pregiudizi, cosa fondamentale stipulano l'accordo di non parlare con nessuno. Come si vuol dire "una favola" che cresce nella coscienza.  A tal fine, passo successivo è la richiesta di denaro che viene accompagnata dalla promessa di restituzione. Questo innesca una sorte di sinergia tra le due parti che man mamo viene valutata dallo scammer per poi rendersi conto dove arrivare. Ci sono stati casi di beni mobili e immobili venduti per poi abbondonare la vittima. 

Donne e Uomini siate connessi al mondo che vi circonda, trovate sempre la forza di parlare e di confrontarvi. 

....fine



"Comitato provvisorio per celebrare il Centenario dell'eroico sacrificio della Medaglia d'Oro e D'Argento al Valor Militare del Sottotenente dei Bersaglieri Giulio Lusi"

In memoria del centenario della prima Grande Guerra, l'Associazione InfinitArt ha avviato un progetto di recupero della memoria storica della Medaglia d'Oro e d'Argento a Valor Militare del Sottotenente Giulio LUSI. Tale progetto, porterà alla riscoperta, il restauro e la valorizzazione dei luoghi, dei monumenti e dei scenari che sono stati teatro di eventi civili e militari. La ricerca si basa sulla sinergia già avviata con i massimi Istituti di ricerca e archivi italiani e protocolli d'intese con altre Associazioni, da ciò si prevedono un insieme di eventi culturali e di divulgazione, quali presentazioni di libri, campagne fotografiche, concerti, produzione documentaristiche e cinematografiche, tutto verrà concluso con la realizzazione del busto in bronzo del Sottotenente Giulio LUSI.



L'associazione Infinitart collabora con: